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Per quanto tempo deve essere conservato il giornale di fondo del registratore telematico DGFE?

Aggiornamento: 16 ott

A seguito di un interpello presso Comufficio riguardo alla conservazione del giornale di fondo (DGFE) la risposta dell'esperto è stata così articolata.


Di seguito un riassunto delle principali informazioni che fanno parte della risposta ufficiale.

Il testo tratta le procedure di sostituzione e conservazione della memoria nei registratori di cassa usati, con particolare attenzione alla normativa vigente e alle risposte fornite dall'Agenzia delle Entrate (AE).


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Ecco i punti salienti:

  • Sostituzione della memoria di dettaglio:

Quando si vende un registratore di cassa usato o si cambia titolare con partita IVA diversa, non è obbligatorio sostituire la memoria di dettaglio. È sufficiente stampare il contenuto della memoria fiscale (MF) e consegnarlo al precedente proprietario.


  • Conservazione del DGFE (Dispositivo Giornale di Fondo Elettronico):

la normativa stabilisce che il giornale di fondo dei misuratori fiscali deve essere conservato per due anni a partire dall'ultima operazione registrata.

Questa norma, originariamente riferita al giornale di fondo cartaceo, si applica anche al DGFE. La consulenza giuridica dell'AE ha confermato che il termine biennale per la conservazione si applica anche al DGFE, vista l'identità di funzione rispetto al formato cartaceo.


  • Specifiche tecniche dei registratori telematici (RT):

Nelle versioni precedenti delle specifiche tecniche RT (2016), era previsto che le memorie permanenti esaurite o sostituite dovessero essere conservate per 10 anni, secondo l’articolo 2220 del codice civile.

Questa disposizione è stata eliminata nella versione 11 delle specifiche tecniche. Ora è richiesto l’obbligo di esportare i dati delle memorie permanenti in un tracciato XML, senza però definire chiaramente i termini di conservazione di tali dati.


  • Conservazione alternativa in casi eccezionali:

In casi di utilizzo occasionale (noleggio, comodato, sostituzione temporanea), è possibile conservare una stampa cartacea dei dati del DGFE invece del supporto informatico, ma solo in casi eccezionali. La durata della conservazione cartacea è di due anni.


  • Conclusioni e raccomandazioni:

È consigliato agli esercenti di conservare i dati del DGFE per due anni, secondo l’articolo 16 del DM 23.3.83, o meglio ancora per cinque anni, come previsto dalla normativa fiscale ordinaria per l’accertamento tributario.


In sintesi, il testo spiega che la sostituzione della memoria di dettaglio non è obbligatoria, e che la conservazione dei dati fiscali segue regole specifiche, con suggerimenti pratici per evitare rischi legati agli accertamenti fiscali.


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Attraverso l’utilizzo della piattaforma di monitoraggio Sma.RT integrata l’estensione Asset Manager sarà possibile eseguire una attività di verifica della situazione generale del parco RT presente nei punti vendita del Cliente. Il risultato dell’assessment produrrà un file di dettaglio da poter analizzare per gestire successivamente piani di aggiornamento e verificare lo stato di servizio dei dispositivi.

I risultati dell’assessment saranno:


Produzione report di assessment

  • Identificazione della compliance degli RT presenti nella rete di vendita alle normative vigenti

  • Il grado di esaurimento dei DGFE installati ed una stima della loro vita residua


Prerequisiti per l’attività di assessment

  • Piattaforma Sma.RT

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